126. L’isterectomia radicale secondo Werteim - Meigs nel trattamento del carcinoma cervicale: attuali indicazioni

Atti del XII Congresso Nazionale S.I.G.O. Roma 30 Novembre - 2 Dicembre 1995
( in coll. A. Ferrari, G. Mangili, E. Garavaglia, L. Busci, P. De Marzi )
Summary: La terapia chirurgica del carcinoma cervico-uterino negli studi iniziali evidenzia risultati sovrapponibili alla radioterapia nella sopravvivenza a lungo termine. Anche l’entità delle complicanze a breve termine risultano sostanzialmente sovrapponibili, mentre a lungo termine la chirurgia offre vantaggi indiscussi specialmente nelle pazienti più giovani. Tradizionalmente l’isterectomia radicale con linfoadenectomia pelvica costituisce il trattamento standard nella cura del carcinoma allo stadi IB e IIA. Recentemente Massi (1993) ha riproposto l’intervento di isterectomia vaginale secondo Shauta-Amreich nel trattamento delle neoplasie cervicali, dimostrando un’efficacia terapeutica sovrapponibile a quella conseguita con l’intervento Werteim-Meigs. Il ruolo terapeutico della linfoadenectomia è stato ampiamente discusso. Un recente studio della Mayo Clinic (1995) ha mostrato il 40% di sopravvivenza in pazienti con linfinodi macroscopicamente positivi asportati chirurgicamente. La sede primaria della recidiva nelle altre pazienti è risultata extrapelvica nel 73%. La mancanza di migliori risultati dopo il trattamento radiante in prima istanza giustifica l’asportazione di linfonodi macroscopicamente positivi seguita da un trattamento “efficace” sistemico. La chirurgia radicale vaginale con linfoadenectomia pelvica trans inguinale costituisce oggi una valida alternativa all’isterectomia radicale transaddominale in presenza di linfonodi apparentemente negativi. Il training chirurgico per consentire la formazione di un operatore in grado di eseguire l’isterectomia radicale vaginale dipende dalla scuola e dal volume di chirurgia disponibile. Attualmente l’incidenza del carcinoma cervicale invasivo risulta in netta diminuzione. Nella nostra istituzione la patologia cervicale preinvasiva costituisce il 90% dei casi giunti alla nostra osservazione, mentre soltanto 1/3 dei tumori clinicamente invasivi da noi riscontrati risultano operabili in prima istanza. La chirurgia radicale addominale costituisce oggi il trattamento elettivo del carcinoma cervicale allo stadio IB-IIA. Solo questo intervento consente di eseguire una chirurgia radicale estensiva anche in presenza di linfonodi positivi, arrestandosi ai livelli linfonodali superiori liberi da neoplasia.