90. Tumori dell’apparato genitale femminile

Estratto da: Ultrasuoni in oncologia ginecologica.
Autori: M. Gavinelli, B. Andreoni. Ed. Masson, Milano. cap. 24, pag. 275-284. 1993
( in coll. M. Dorta, M. Gavinelli, A. Ferrari )
Summary: L’indagine ecografica è stata ampiamente utilizzata nell’inquadramento delle patologie ginecologiche, superando i limiti dell’esplorazione pelvica che costituisce tuttora la base dell’indagine clinica. L’ecografia addominopelvica trova un’indicazione elettiva nella esplorazione strumentale in età puberale e comunque nelle virgo in sostituzione o quale complemento dell’esplorazione rettale. L’introduzione dell’ecografia transvaginale, accanto alla sonografia transaddominale, ha permesso di avvicinare la sonda ecografica agli organi pelvici ed ha migliorato la qualità delle immagini, impiegando frequenze sempre più elevate. L’ecografia transvaginale non richiede il riampimento vescicale e questo rende l’esame più tollerabile per la paziente, superando la necessità di una preparazione specifica. Particolare indicazione all’indagine vaginale è la condizione di obesità che invalida in parte la semeiotica tradizionale (83% e 67% rispettivamente), mentre la specificità è simile per entrambi i metodi (96% e 94%, rispettivamente). Analogamente è stato dimostrato che nel 92% delle donne in premenopausa le ovaie possono essere identificate con la scansione ecografica così come nell’87% delle pazienti in età postmenopausale, mentre tali dati possono essere ottenuti solo nel 30% dei casi indagati con la semplice esplorazione ginecologica. L’impiego della Risonanza Magnetica e della Tomografia Assiale Computerizzata costituiscono un valido ausilio nell’inquadramento delle neoplasie pelviche, completando lo studio dei casi più complessi.