76. Trattamento dei tumori ovarici

Medico e paziente, anno XVI, n.5, pag. 76-79. 1990
( in coll. A:Pirondini, L.Busci, S.Ferrari )
Summary: Il tumore ovarico viene diagnosticato spesso tardivamente, quando si è già diffuso alle strutture pelviche e agli organi addominali (III stadio), compromettendo talora il giudizio di operabilità della paziente. Il 65% dei casi giunti alla nostra osservazione è costituito da tumori al III stadio e ciò comporta una possibile riduzione della prognosi di sopravvivvenz. Non esistono oggi metodiche di screening valide per l’identificazione precoce di questa patologia. L’intervento chirurgico laparotomico costituisce il cardine diagnostico e terapeutico nell’affronto dei tumori ovarici. Nei tumori epiteliali dell’ovaio in stadio avanzato la chirurgia citoridutiva consente di migliorare la sopravvivenza delle pazienti. Quando il tumore residuo alla fine dell’intervento originario risulta assente o inferiore a 2 cm abbiamo riscontrato una sopravvivvenza attuariale del 58.8% dopo 3 anni rispetto al 34,1% nei casi con tumore residuo superiore a 2 cm (p< 0.05). L’effetto terapeutico della chirurgia e della chemioterapia adiuvante può essere verificato attraverso l’impiego sistematico del second look laparotomico. Il ruolo terapeutico del second look laparotomico non è oggi chiaramente documentato. Nella nostra esperienza, quando il second look laparotomico risulta negativo la sopravvivenza a 36 mesi è del 71.8% contro il 42.8% se viene reso negativo nel corso dello stesso intervento. Se alla fine del second look il tumore residuo è inferiore a 2 cm la sopravvivenza a 36 mesi è del 26.6% contro una sopravvivenza nulla a 12 mesi se il tumore residuo è superiore a 2 cm. Attualmente vengono impiegati protocolli di mono o poli-chemioterapia comprendenti l’utilizzo del cis-platino (DDP) che rappresenta l’agente tumoricida più attivo nell’ovaio. La negatività del second look è sicuramente correlata con la quantità di tumore residuo alla fine dell’intervento chirurgico primario. Le prospettive nel trattamento dei tumori ovarici sono legate all’impiego degli anticorpi monoclonali (CA125), all’impiego di farmaci mielostimolanti (GM- CSF) e alla scoperta di nuovi farmaci attivi nell’ambito di questi tumori.