53. Fattori di prognosi nei tumori epiteliali dell’ovaio

Annali di Ostetricia e Ginecologia Medicina Perinatale. Anno C. Vol. 6, pag. 283-289. 1989
( in coll. L. Busci, A. Pirondini, S. Garsia, M. Caldarella, G. Pifarotti, A. Ferrari )
Summary: Fra il 1975 e il 1976 sono state sottoposte a monitoraggio clinico intensivo 87 pazienti inizialmente trattate per una neoplasia epiteliale dell’ovaio. In tutti i casi considerati l’intervento laparotomico originario è stato seguito da una ristadiazione chirurgica per valutare gli effetti della terapia adiuvante instaurata e per controllare i casi apparentemente liberi da neoplasia. La sopravvivenza attuariale dopo tre anni, valutata attraverso il metodo di Kaplan e Meier, ha dimostrato una sopravvivenza del 73.5% quando la riesplorazione chirurgica è negativa rispetto al 32% in caso di chirurgia secondaria positiva (p < 0.01). L’esplorazione laparotomica e lo studio istologico eseguito durante l’intervento chirurgico secondario non hanno rilevato la persistenza della neoplasia in 34 casi (39%). Lo stadio originale della malattia, l’istotipo, il grading istologico, il lavaggio peritoneale e l’età delle pazienti sono stati considerati nella valutazione prognostica di questi tumori. L’assenza di tumore alla fine della prima istanza chirurgica consente di ottenere risposte complete dopo terapia adiuvante nel 70.8% delle pazienti, a differenza del 25.8% nei casi con tumore residuo superiore a 2 cm (p < 0.01). La negativitàb al tempo chirurgico secondario costituisce il fattore prognostico indiscutibilmente più importante (p< 0.001).