21. Ritenzione vescicale nella donna: esperienze cliniche nell’ambito ginecologico

Atti del Simposio: Disturbi dello svuotamento vescicale. Pomerio . p. 41-45, 1983
( in coll. L. Baresi, G. Pisani, R. Maggi, P. Guarnerio, A. Ferrari )
Summary: Vengono analizzati 118 casi osservati fra il 1981 e il 1983 che si diversificano fra loro in base alla diversa etiopatogenesi ostruttiva. Nelle 18 pazienti con prolasso urogenitale la risoluzione sintomatologica si è risolta rimuovendo chirurgicamente le distorsioni che ne erano la causa. Nelle 6 pazienti con stenosi organica uretrale è stata necessaria una dilatazione strumentale. Nelle 2 pazienti con vescica neurologica è stato utilizzato il cateterismo intremittente. Sessantotto casi presentavano una condizione clinica conseguente ad Isterectomia Radicale secondo Meigs. In 27 di esse è stato applicato un catetere epicistostomico ( Cystocath ) e nelle rimanenti 41 il drenaggio vescicale è stato garantito applicando un catetere di Foley transuretrale. La presenza di residuo urinario superiore a 100 ml scende dal 48.8% al 29.5% dei casi utilizzando il cateterismo sovrapubico. In 18 delle 24 pazienti con turbe dello svuotamento senza alterazioni organiche obiettivabili è stata impiegata la Mossisilite ( Arlitene ) un farmaco alfa-bloccante con azione elettiva post-sinaptica. Al termine del trattamento con Mossisilite la percentuale delle pazienti asintomatiche si eleva dal 22% al 72%, mentre si riduce la percentuale dei casi con residuo urinario post- minzionale significativo dal 78% al 28%. Il numero dei casi con tempo minzionale eguale o inferiore a 50 secondi sale da 2 a 12 senza significative variazioni della massima capacità cistometrica. Tre fattori sono responsabili di una patologia dello svuotamento vescicale e concorrono fra loro a costituire un circolo vizioso: la flogosi delle strutture cervico-uretrali che aumentando le resistenze promuove la presenza del residuo urinario. Occorre in qualche modo interrompere questo circolo vizioso: l’alfa-litico, riducendo le resistenze cervico-uretrali sembra essere efficace in questo senso; anche la presenza del catetere transuretrale contribuisce ad innescare il circolo vizioso sopra descritto, pur restando invariati i problemi relativi alla disfunzione neurologica vescicale dopo isterectomia radicale.